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Il 24 ottobre ore 18.00 a Caivano il festival del pomodoro

 

L’evento – promosso dalla dott.ssa Paola Dama e dal Comune di Caivano con la collaborazione della Task Force Pandora e dell’Associazione Terre Calde Onlus – è patrocinato dalla Regione Campania, dal Dipartimento di Agraria di Portici e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Napoli.

L’obiettivo è fornire una corretta informazione sul fenomeno de La Terra dei Fuochi e sulla situazione ambientale a fronte delle indagini di caratterizzazione svolte a carico delle varie matrici, indagini in base alle quali si è riusciti ad individuare le reali criticità territoriali.

Il tutto in un contesto culturale ed educativo grazie alla partecipazione di artisti, Istituzioni, professionisti, cuochi, studenti.
Un evento unico ed originale.

Direttore Artistico: Paola Esposito
Presenta: Salvatore Calise

L’ingresso è gratuito e libero.

Perché il pomodoro (fonte: http://www.taskforcepandora.com/festival-del-pomodoro).
ll pomodoro, una delle eccellenze della nostra Terra, è diventato in questi anni il simbolo della Campania Felix avvelenata: dai pomodori dal cuore nero posati sull’altare, ai servizi de Le Iene.

Il comparto agro-alimentare ha subito i danni di uno scellerato accanimento mediatico causato da una campagna di informazione approssimativa, spesso ingiustificatamente allarmistica e dalle conseguenze socio-economiche nefaste.
Eppure in Campania, come in tutta Italia, vige un sistema di controlli sugli alimenti attuato da enti che hanno l’obbligo di lanciare l’allerta nel caso si riscontrino situazioni potenzialmente pericolose. Il RASSF, il sistema di allerta rapido agroalimentare Europeo che prevede la chiusura delle frontiere per i prodotti esportati da un’area in caso in cui qualche prodotto sia trovato contaminato e pericoloso per la salute, non ha mai lanciato un allarme in tal senso per nessuno dei nostri prodotti. Una parte rilevante delle produzioni viene acquistata dalla grande distribuzione commerciale, che effettua controlli sistematici, particolarmente severi. In aggiunta a questo sistema di sorveglianza in Campania sono state fatte anche campagne di analisi straordinarie che non hanno, ad oggi, evidenziato alcuna situazione di allarme sui nostri prodotti ortofrutticoli e zootecnici nonostante abbiamo assistito ad azioni cautelative. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato che alcune specie di piante coltivate in terreni contaminati ed irrigate con acque contenenti inquinanti possono non presentare accumuli significativi di metalli pesanti.

Al fenomeno mediatico si sono aggiunte le carenze legislative nazionali per i terreni e le acque ad uso irriguo.
La mancata pubblicazione dei valori di fondo naturale delle stesse matrici ambientali da parte della Regione Campania ha determinato il sequestro giudiziario da parte della Procura di suoli e pozzi perfettamente salubri (21 pozzi sequestrati a Caivano), promuovendo ulteriormente un’informazione non corretta riguardo ai prodotti agroalimentari campani. L’ipotesi di reato era quella di “avvelenamento delle acque dei pozzi” con conseguente “avvelenamento delle colture ivi effettuate destinate all’alimentazione umana”. Eppure nelle acque irrigue, era stata rilevata la presenza di fluoruri, manganese, arsenico e solfati di chiara origine naturale.

Nonostante la Regione abbia iniziato a farsi garante della corretta informazione sulla base del supporto tecnico-scientifico, la popolazione è ancora disorientata e la continua campagna mediatica fatta di informazioni spesso in contrasto tra loro, amplifica quel senso di sfiducia che si dovrebbe avere per le istituzioni che continuano ad essere assenti su un territorio che vede ancora fenomeni criminali impuniti.

Obiettivi
L’iniziativa nasce non solo per riscattare la regione Campania dalle notizie di questi anni che hanno impunemente attaccato il nostro comparto agroalimentare che rappresenta una delle fonti di reddito maggiore, ma anche per conoscere e vivere il territorio campano attraverso informazione, educazione, best-practice. Abbiamo ancora un territorio massacrato dal degrado, dal fenomeno criminale dei roghi e ancora terreni sequestrati per carenza di un regolamento regionale. Bisogna trovare sinergia nell’opera dei cittadini, della politica e delle istituzioni.
L’iniziativa, che si svolgerà a Caivano, fa diventare il pomodoro quel riscatto di una Campania Felix e di un territorio che oggi vuole la risoluzione dei veri problemi che ci affliggono.

Gli obiettivi del Festival sono:
1. Conoscenza del territorio: studi di caratterizzazione delle matrici;
2. Certificazione agroalimentare: agronomia;
3. Produzione agricola: metodologia;
4. Cultura gastronomica;
5. Nutrizione e salute;
6. Best Practice per la popolazione;
7. Proposta di Legge “Interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza in materia di siti contaminati”.

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