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Bactrocera dorsalis (Mosca orientale della frutta) – Protocollo per la realizzazione di melai

A seguito del ritrovamento di alcuni adulti di Bactrocera dorsalis in un’area circoscritta della Campania (territorio di Palma Campania), frutto dell’efficiente azione di monitoraggio messa in atto dal Servizio Fitosanitario della Regione Campania, si è tenuta una riunione dell’unità di crisi fitosanitaria presso la sede dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, alla presenza dell’Assessore dott. Nicola Caputo e della Dirigente del Servizio Fitosanitario Dott.ssa Daniela Carella ed alla quale ha partecipato il Presidente dell’ODAF Napoli dott. Giuseppe Ceparano (vedasi comunicato stampa all’indirizzo:

http://agricoltura.regione.campania.it/comunicati/stampa/comunicato08-09-22.html

A valle di detta riunione, l’ODAF Napoli ha fatto pervenire una nota all’Ufficio Centrale Fitosanitario con la quale, atteso che nel territorio in questione viene eseguito, da più operatori, l’arrossamento in melaio di partite di annurca, provenienti da diverse province della Campania, chiedeva definirsi il protocollo più opportuno per la esecuzione di tale operazione.

La tempestiva nota di riscontro inviataci dal Servizio Fitosanitario, ricordato che i frutti di Malus domestica rientrano tra le specie ospiti per cui una volta che i frutti entrano nei territori di Palma Campania o di San Gennaro Vesuviano sono assimilati alla produzione di quei territori e soggiacciono pertanto al blocco della movimentazione dei prodotti destinati al di fuori dei predetti territori ha tuttavia indicato le condizioni soddisfatte le quali può accordarsi una deroga al divieto di movimentazione.

In sintesi, è consentita la movimentazione della merce solo se:

  1. provengono da un sito di produzione indenne riconosciuto tale in base all’ISPM 10, preventivamente autorizzato dal SFR e dove sono effettuati trattamenti fitosanitari specifici prima della fase di raccolta; oppure
  2. dove le colture vengono effettuate sotto rete a prova di insetti; oppure
  3. i frutti oggetto di movimentazione e destinati al di fuori dell’Area dei predetti territori siano sottoposti a controlli fitosanitari da parte del SFR o sotto la sua supervisione e i predetti controlli siano stati svolti prima della fase di commercializzazione su campioni rappresentativi, secondo ISPM 31; oppure
  4. i frutti oggetto di movimentazione e destinati al di fuori dell’area interessata dalle catture siano sottoposti a vari tipi di trattamento termico descritti nel documento EPPO PM 9/11. Detto PM indica come trattamenti efficaci per il controllo delle mosche esotiche della frutta il trattamento a freddo (e.g. 11, 12 o 14 giorni a 0.5, 1.0 o 1.5°C, rispettivamente), o per alcuni frutti il riscaldamento con vapore (e.g. trattamento a 43°C per 4-6 ore), trattamento con acqua calda (e.g. 46°C per 60–90 min in base alla grandezza e alla forma dei frutti da trattare).

Nel caso specifico dei melai questi, che di solito già sono realizzati sotto rete ombreggiante, ricadono sotto il caso del punto b) per cui vanno effettuati sotto rete a prova di insetti.

Per poter ufficializzare il riconoscimento della struttura il titolare del melaio comunica al Servizio fitosanitario della Regione Campania (servizio.fitosanitario@regione.campania.it) indicando gli estremi identificativi del melaio (responsabile del melaio, dati catastali o coordinate UTM, tipologia di rete utilizzate, superficie del melaio con relativi quantitativi, luogo presunto di destino) allegando foto dello stesso.

Il Servizio fitosanitario regionale, sulla base delle proprie valutazioni tecniche compreso la valutazione di effettuare eventuali specifici controlli in loco, avvalendosi, se del caso, anche del personale URCoFi regolarmente impiegato per le indagini sul territorio esprime parere positivo alla movimentazione.

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