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Notizie dall'Ordine

Care colleghe e cari colleghi,

vi segnalo due importanti iniziative che si svolgono in questi giorni, nel segno della parità di genere e di opportunità, con il caldo invito a parteciparvi.

So che molti sono scossi dalle terribili notizie di cronaca nera degli ultimi giorni, ma forse dovrei dire degli ultimi anni; sicuramente molti, come me, si saranno detti che è tempo di affrontare la questione della violenza di genere con mezzi adeguati, in primis quelli normativi e culturali.

Certamente occorre un quadro normativo volto alla prevenzione oltre che alla somministrazione di pene adeguate, ma provo la fastidiosa sensazione che la questione culturale spesso venga archiviata come una sorta di materia di studio, da inserire nel percorso scolastico dei nostri figli, futuri uomini e donne adulti.

Io vorrei soffermarmi proprio su questo: uomini e donne appunto. Fino a quando non affronteremo il problema senza farci influenzare dalla spinta emozionale del momento, non potremo dare il nostro utile contributo come cittadini, genitori, coniugi, alla evoluzione della nostra società in termini di cultura di genere.

A mio parere, ciò che è venuto meno nella nostra società è il rispetto per se stessi e per l’altrui, uomo/donna, anziano/giovane, rispetto che è la base fondante di tutti i rapporti umani, da quelli familiari a quelli di lavoro, a quelli di semplice vicinato. In questo clima, si sono progressivamente manifestati uomini sempre più violenti e pure più fragili e donne, per contro, pronte a giustificare come manifestazioni di affetto ciò che in realtà è solo un amore malato, talvolta maledetto e tragico. In questo miscuglio di buone intenzioni, abbiamo cominciato a definire “avances” ciò che sono approcci volgari ed indesiderati (salvo poi rivisitare l’accaduto a distanza di ventenni), “esuberanza giovanile” veri e propri episodi di bullismo, “mortificazione dell’autostima dei bambini” il rimprovero dell’insegnante, “trendy” l’abbigliamento fuoriluogo ed omologato dei nostri ragazzi adolescenti (insisto uomini e donne), perdendo i punti cardinali di ciò che è giusto.

La generazione di genitori cui appartengo ha le sue responsabilità in tutto ciò, quindi sarebbe bello che ciascuno di noi, cominciando dal proprio mondo familiare e lavorativo, contribuisse a migliorare la qualità delle relazioni umane.

Dr agr. Cinzia Piccioni Ignorato
Componente Commissione PP.OO. della Regione Campania

 
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